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La produzione artistica di Rita Soccio, è un atto di denuncia nei confronti della parte più cupa della contemporaneità.
L’ultimo rapporto del Censis offre un ritratto della società italiana tragico.
Il segretario del Censis, Giuseppe De Rita afferma : “tutto nella mente delle persone sembra diventare aleatorio vagabondaggio…sono evidenti manifestazioni di fragilità personali e di massa, comportamenti e atteggiamenti spaesati, indifferenti, cinici, passivamente adattativi, prigionieri delle influenze mediatiche, condannati al presente senza profondità di memoria e futuro“. Continua a leggere →
Noi ci riconosciamo, epidermicamente, in quella tribù di esploratori, che si abbandonano all’avventura del proprio corpo-mondo, quelli che sentono il proprio daimon sotto la pelle e non lo rimuovono neppure ma lo tirano fuori per aprire varchi e spostare montagne…
Teresa Macrì, Il corpo postorganico, 2006
L’opera di Simona Atzori si caratterizza per la ricerca puntuale e minuziosa del corpo. L’universo proposto dalla Atzori è popolato da linee e movimento. Continua a leggere →
L’opera di Tiziana Contino si contraddistingue per la straordinaria capacità di sintesi, raggiunta attraverso una perfetta combinazione tra contenuto e medium artistico.
Il progetto è composto da una cartina nella quale sono omessi i nomi dei paesi e delle città, invece, al contrario le linee che tracciano i confini, sono fortemente marcate. Sulla cartina, inoltre, lo spettatore potrà riconoscere il familiare gioco della Campana. L’installazione comprende anche un video, nel quale il protagonista gioca a Campana utilizzando una moneta, un euro nello specifico, al posto del classico sassolino. Continua a leggere →
Where I am non è altro che il nome di un software per smartphone.
Personalmente sono rimasta colpita dal nome del prodotto, ma ancora di più dalla sua descrizione, confezionata dal provider per promuovere questa “cortese tecnologia”:
Quante volte vi siete dimenticati di spegnere il telefonino al cinema o in chiesa? Adesso il vostro telefonino penserà da solo ad evitare tali situazioni. “Where I am”… permette di insegnare al cellulare cosa fare in determinati luoghi. Continua a leggere →
La traduzione formale del termine inglese wilderness è area selvatica, attualmente questo vocabolo è utilizzato anche per definire una filosofia di vita che ha come obbiettivo la riscoperta del contatto con la natura selvaggia per riappropriarsi delle proprie energie vitali. Le nevrosi contemporanee per alcuni psicologi non sono altro che il risultato di una perdita progressiva del contatto umano con la natura primordiale. Continua a leggere →
omaggio ad Alda Merini
Spazio spazio, io voglio, tanto spazio
per dolcissima muovermi ferita:
voglio spazio per cantare crescere
errare e saltare il fosso
della divina sapienza.
Spazio datemi spazio
ch’io lanci un urlo inumano,
quell’urlo di silenzio negli anni
che ho toccato con mano. Continua a leggere →